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FRONTIERS: 11 centri di ricerca europei per lo studio e la cura della demenza frontotemporale

A Tricase nasce ‘FRONTIERS’
11 centri di ricerca europei per lo studio e la cura della demenza frontotemporale, tra le più diffuse in età presenile.

È nato ‘FRONTIERS’, il network tra 11 centri di eccellenza a livello europeo per lo studio della demenza frontotemporale, tra le più diffuse in età presenile, e l’individuazione di terapie farmacologiche per la sua cura.

FRONTIERS’ (FRONTotemporal dementia Incidence European Research Study) prende il via a Tricase (Le) durante il workshop internazionale ‘Demenza frontotemporale in Europa’ – organizzato dal Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’Invecchiamento Cerebrale dell’Università di Bari presso l’Ospedale “G. Panico” di Tricase in collaborazione con il Centro Malattie Neurodegenerative degli Spedali Civili di Brescia – evento che ha visto la partecipazione di 30 scienziati provenienti da tutta Europa. Durante l’incontro è stato condiviso, anche con alcune aziende farmaceutiche impegnate nella ricerca di nuovi farmaci, il primo studio epidemiologico trans-nazionale e le principali caratteristiche cliniche di questa patologia, spesso di origine genetica.


La demenza frontotemporale è una patologia progressiva rara che colpisce in modo selettivo alcune aree del cervello, in particolare quelle deputate al comportamento, al linguaggio, alla progettazione e alla sfera emotiva e affettiva. La patologia si presenta con un forte tratto genetico e frequentemente in età presenile, quando i pazienti sono nel pieno della vita attiva; fondamentale nella diagnosi riuscire a diagnosticare la demenza frontotemporale nelle sue fasi più precoci distinguendola da quella di Alzheimer.

Sebbene al momento per questa demenza non ci siano terapie specifiche “l’attività di ricerca degli 11 centri europei – ha affermato il professor Logroscino – mira ad avviare entro un anno la sperimentazione su un farmaco in grado di bloccare le proteine anomale che si formano nel cervello nei numerosi casi ad origine genetica della patologia. Strategia analoga a quella condotta per malattie neurodegenerative simili di origine genetica, grazie ai progressi velocissimi avvenuti nelle neuroscienze negli ultimi anni”.

È il caso dell’Adecanumab, il nuovo farmaco per l’Alzheimer, la demenza più comune, oggetto di sperimentazioni in alcuni centri di ricerca mondiali, tra cui quello per le Malattie Neurodegenerative dell’Ospedale “Panico” di Tricase. Dopo aver dimostrato, anche su pazienti salentini, la riduzione del declino clinico, l’Adecanumab attende ora l’approvazione della Food and Drug Administration americana per essere introdotto sul mercato.

Il workshop di Tricase sulla demenza frontotemporale rappresenta il primo evento scientifico ufficiale di TecnoMED Puglia, il ‘Tecnopolo’ per la nanotecnologia applicata alla medicina di precisione; fondato dall’Istituto di Nanotecnologia del CNR di Lecce, l’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e il Centro per le Malattie Neurodegenerative e l’Invecchiamento Cerebrale dell’Università di Bari presso l’Ospedale “G. Panico” di Tricase. TecnoMED Puglia è finanziato da Regione Puglia, governo centrale e CNR Nazionale.

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