American Society of Hematology: Abstract Achievement Award
- casauniba
- 3 dic 2019
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Con più di 5000 lavori di ricerca valutati dalla commissione medico-scientifica, circa 25000 scienziati, medici clinici e ricercatori di tutto il mondo parteciperanno all'incontro annuale di quest'anno della Società Americana di Ematologia (American Society of Hematology - ASH) dal 7 al 10 dicembre 2019 ad Orlando, USA.
Quest'anno, il gruppo guidato dal Prof. Angelo Vacca presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana (DIMO), Sezione di Medicina Interna “Guido Baccelli”, ha contribuito a questa conferenza con un lavoro selezionato e premiato per la presentazione orale scientifica.
Il Dr. Antonio Giovanni Solimando, ricercatore del gruppo del Prof. Vacca, è stato selezionato per ricevere il prestigioso ASH Abstract Achievement Award. Il Dr. Solimando riporterà i nuovi risultati dalla ricerca sull'interazione tra le cellule del mieloma multiplo e quelle del microambiente midollare, generati nel corso del suo dottorato di ricerca nel progetto GLOBALDOC, presentando i dati ottenuti in collaborazione con il gruppo dell'Università di Würzburg, guidato dal Prof. Hermann Einsele e dal Prof. Andreas Beilhack.
Questi ricercatori hanno rilevato come il mieloma multiplo dipenda dalle interazioni cellulari con il microambiente tumorale per progredire e diffondere nell’organismo. Supportato da un approccio di screening funzionale, il Dr. Solimando ha scoperto una molecola di adesione cellulare, denominata JAM-A (molecola di adesione giunzionale A). In soggetti sani, JAM-A ha importanti funzioni nello sviluppo dei vasi sanguigni e nella funzione dei globuli bianchi. Tuttavia, la sua espressione aberrante è già stata associata a vari tumori.
A seguito di una analisi retrospettiva e prospettica nei pazienti, lo studio rivela che la molecola JAM-A è correlata alla prognosi del mieloma multiplo: quando i pazienti presentano livelli elevati di espressione della JAM-A (nel siero, sulle cellule tumorali e nel microambiente midollare), la loro prognosi risulta significativamente peggiore rispetto a quella dei pazienti con bassi livelli di JAM-A. I ricercatori si sono chiesti se l'interferenza terapeutica con JAM-A avrebbe potuto influenzare la biologia della malattia in vitro ed in vivo. In effetti, l'inibizione di JAM-A su cellule di mieloma multiplo umano e nel microambiente ha comportato un’alterazione della migrazione, proliferazione, formazione di neo-vasi cancerogeni e vitalità delle cellule di mieloma. Inoltre, trattando modelli animali murini con mieloma multiplo con un anticorpo monoclonale anti-JAM-A, hanno potuto frenare la progressione del tumore.
Questi risultati individuano un potenziale “tallone d’Achille” di questa neoplasia. Ad oggi, il mieloma è ancora considerato una malattia incurabile. Tuttavia, sembra che la progressione iniziale del mieloma multiplo dipenda fortemente dalle interazioni con il microambiente del midollo osseo. La modulazione del suddetto sistema di adesione cellulare emerge come un approccio molto attraente per abrogare le interazioni tra le cellule tumorali e la nicchia che supporta la neoplasia nel midollo osseo. Questi risultati giustificano ulteriori esperimenti per perseguire il targeting terapeutico di JAM-A. Attualmente, presso i laboratori di ricerca diretti dal Prof. Vacca e sotto la guida dei Prof. Racanelli e del Prof. Ria, il Dott. Solimando sta sperimentando la combinazione di farmaci per prevenire la progressione, la diffusione e la resistenza terapeutica.
Il lavoro è stato selezionato dalla commissione scientifica internazionale dell’ASH e sarà premiato tra i migliori abstract presentati in sede congressuale.

Da sinistra a destra, dall’ alto in basso, il Prof. Angelo Vacca, il Dott. Antonio G. Solimando
ed una parte del gruppo di ricerca della Sezione di Medicina Interna “Guido Baccelli” presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana.
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