Nuova scoperta nell'astronomia con raggi gamma di altissima energia
- Ufficio stampa Uniba
- 2 dic 2019
- Tempo di lettura: 3 min
I fisici baresi pubblicano tre articoli sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”
Per la prima volta l’osservazione di una emissione di raggi gamma ad altissima energia ha aperto una nuova era di studio Fisica. Ben tre articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”.
L’inedita osservazione dello scorso 14 gennaio 2019 ha aperto una nuova era di studio sui raggi gamma e ha consentito la pubblicazione di tre articoli (evento molto raro) firmati da ricercatori e docenti del Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari 14 gennaio 2019. Sono le 20 e 57 minuti (21:57 in Italia) quando il satellite Swift rivela un lampo gamma molto luminoso e ne fornisce le coordinate. L’evento viene soprannominato GRB 190114C (il numero indica la data della scoperta). Proviene della costellazione della Fornace, nel cielo australe. Quasi contemporaneamente, l’evento straordinario viene segnalato dal satellite Fermi a due telescopi dell'osservatorio Major Atmosferico Gamma Imaging Cherenkov (MAGIC), situato a La Palma, Isole Canarie, in Spagna.
Nel giro di una manciata di secondi i potenti telescopi riescono ad orientare le due parabole di 17 metri nella direzione indicata e a cogliere per la prima volta una straordinaria emissione di raggi gamma di altissima energia (le esplosioni di raggi gamma o GRB - Gamma Ray Burst - possono rilasciare in un secondo la quantità di energia che il Sole produrrà durante la sua intera vita!). E’ l’inizio di una nuova era per lo studio dei raggi gamma.
Tali osservazioni hanno impegnato e impegnano tutt’oggi gli scienziati di tutto il mondo. Non si sottraggono i ricercatori e docenti del Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari che fanno capo all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, al Politecnico di Bari e all’INFN e che hanno contribuito a pubblicare tre articoli sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature” dello scorso 21 novembre (un quarto che sarà pubblicato su “Astrophysical Journal”). A guidare questi ricercatori nel Dipartimento di Fisica vi sono due docenti di UNIBA. Il prof. Francesco Giordano, che guida la compagine barese nel team del telescopio MAGIC, spiega che “il gruppo barese è entrato nel team di MAGIC tre anni fa e supporta il funzionamento del telescopio e l’analisi dei dati prodotti. Proprio in questi giorni, ad esempio, la dott.ssa Serena Loporchio, dottoranda del XXXIII ciclo, è impegnata nel turno di presa dati del telescopio situato nell’isola di La Palma alle Canarie.
La partecipazione alle attività di MAGIC è stato un passaggio fondamentale, che ha completato le competenze del nostro gruppo, già operante nell’astronomia gamma con il satellite Fermi e, per il futuro, coinvolto nella costruzione dei nuovi telescopi di CTA. Aggiunge inoltre il prof. Francesco Loparco, leader locale del team di Fermi, che “il nostro gruppo ha contributo alla costruzione del tracciatore a silici sul satellite lanciato nel 2008, ed è fortemente impegnato sui temi di analisi dei dati del satellite in moltissimi campi tra cui la ricerca di GRB, la ricerca di materia oscura, gli studi sui raggi cosmici e sull’emissione gamma di Sole e Luna.
Fermi è un rivelatore di qualità in orbita da 11 anni e che continua a fornire preziosi dati alla comunità scientifica”. Questa osservazione, come riportato, infine, dal responsabile nazionale per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) della collaborazione MAGIC, anche lui barese, il prof. Nicola Giglietto del Politecnico di Bari, “è un eccellente risultato che premia il lavoro di squadra dei team coinvolti e in particolare del nostro gruppo, che opera con ricercatori dell’INFN, del Politecnico di Bari e dell’Università di Bari, tutti all’interno del Dipartimento di Fisica”.
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